Description
L’azienda è situata ad Ururi, piccolo centro sulle rigogliose colline del basso Molise, e nasce dalla ferma volontà di Pasquale Salvatore di valorizzare il proprio territorio e i suoi prodotti, seguendo le orme del padre Donato e mettendo a frutto l’esperienza accumulata dai propri avi. L’azienda dispone di circa 20 ettari vitati di proprietà, oltre a oliveti e seminativi vari.
I vigneti sono situati a un’altitudine di circa 300 metri sul livello del mare con terreni molto ben strutturati e ricchi di scheletro che godono di un clima molto favorevole, tipicamente mediterraneo. Il sistema di allevamento è rigorosamente a spalliera, cordone speronato e guyot con una densità di circa 4000 ceppi per ettaro. Particolare attenzione merita il vigneto Tintilia, un vitigno autoctono del Molise che sta generando un crescente interesse tra i consumatori e gli operatori del settore.
Il territorio molisano è stato da sempre particolarmente vocato per la coltivazione della vite per la composizione del terreno e per il suo clima. Ritrovamenti locali databili al V secolo a.C. e riferimenti presenti nelle opere di Plinio il Vecchio testimoniano la presenza in Molise delle prime coltivazioni viticole. Durante la dominazione longobarda, sveva e aragonese, la coltivazione della vite è ampiamente diffusa e tra il 1700 e il 1800 il “Contado di Molisji” è annoverato tra i territori più vitati della parte settentrionale del Regno di Napoli. Partendo da questi presupposti e conscia di queste antiche tradizioni la famiglia Salvatore si dedica con passione all’attività vitivinicola curando con assiduo impegno i vigneti di proprietà.
La cantina, immersa in uno splendido e secolare oliveto in prossimità del centro abitato, è costruita nelle vicinanze di un antico casolare, ora in parte ristrutturato e sede degli uffici e di una piccola sala di degustazione e vendita, e si avvale delle più moderne ed efficienti tecnologie di vinificazione che permettono di mantenere ed esaltare le qualità naturali delle uve. È dotata infatti di una diraspapigiatrice orizzontale e di una pressa pneumatica soffice con estrazione centrale del mosto nonché di fermentini e serbatoi in acciaio rigorosamente a temperatura controllata; l’affinamento, in acciaio e poi in bottiglia, prevede in alcuni casi anche l’elevazione in barriques che viene sapientemente dosata sotto la costante supervisione dell’enologo per preservare intatte le caratteristiche tipiche dei vini.
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